Cerca una GFP nel blog

giovedì 5 marzo 2009

Straordinario Salento, una terra ricca di magia e fascino. Da scoprire.

Il Salento va vissuto con tutti i sensi. Dalla luce della costa tra Otranto e Leuca al gusto di una frisella.

Magnifiche masserie ristrutturate con cura, arredate con mobili di antiquariato locale, hanno aperto le loro porte ai turisti nei pae­si, nelle campagne, sulle coste, nei più bei luoghi del Salento.

E bisogna riconoscere ai proprietari il merito di aver saputo organizzarsi in poco tempo per garantire, con cordialità e fantasia, servizi e attività di sicuro interesse.

Una vacanza nel Salento è anonimo di un'esperienza ricca, a tutto tondo, che permette di accostarsi con consapevolezza alle bellezze naturali, alla cucina, alla cultura.
Sulla bellezza straordinaria del posto non ci sono dubbi. Ampie coste sabbiose, scogliere a picco sul mare, grotte carsiche. esempi di architettura barocca e romanica e distese di uliveti nelle campagne. Poesia e lirismo. Suggestioni che toccano l'animo di chi si immerge nella natura del Salento.

IN GIRO.
La costa adriatica. Il Salento inizia da qui, dalla marina di Casalabate. Sorta da pochi anni, d'inver­no è quasi del tutto disabitata. Proseguendo si arriva, attraverso una costa che alterna lunghi arenili a tratti di scogliera bassa, a Torre Rinalda, Torre Chianca e Frigole. Continuando tra le lussureggianti pinete, si arriva fino a San Cataldo, la spiaggia dei leccesi, a soli 11 Km dalla città. Passata l'oasi delle Cesine, si pro­segue verso San Foca.



Fino a 40 anni fa era un borgo di pochi pescatori, oggi invece è un frequentatissimo centro balneare. Proseguendo verso sud, si incontra Roca Vecchia con la sua costa alta e frastagliata, le grotte, e il mare trasparente. A Roca Nuova sono imperdibili il castello a due piani e la chiesetta dedi­cata a S.Vtto.
Leggi anche: Puglia: antichi trulli e masserie per un nuovo turismo.
Si prosegue poi per Torre del­l'Orso dove si trovano la Grotta di San Cristoforo e i due faraglioni chiamati "le due sorelle" che fanno la guardia all'insenatura. Poco più avanti si trova il territorio di Otranto, con la sua costa alta, con calette e arenili molto suggestivi. La macchia mediterranea e una fitta pineta conduco­no all'area dei Laghi Alimini.

Otranto dista sola­mente 10 Km. È soprannominata "città dei martiri" per gli 800 otrantini che furono decapitati sul colle della Minerva dai turchi nel 1480. Otranto è il cuore bizantino del Salento. Proseguendo verso Sud si arriva a Punta Palasela - il punto più orientale d'Italia, a 82 metri sul livello del mare - e a Porto Badisco, dove si dice sia approdato Enea.

Proseguendo ancora si incontra Santa Cesarea Terme, rinomata per le sorgenti idroterapiche delle sue quattro grotte. Poi c'è Castro, con la città vecchia, il castello, il porto e una delle insenature più affascinanti della regione, splendida al punto di meritarsi la Bandiera Blu della Comunità Europea per la purezza del mare.
È qui che si trova la grande grotta Zinzulusa, lunga quasi un chilometro, con stalattiti e stalagmiti, colo­nia di molti pipistrelli. Ancora mare cristallino lungo la costa di Andrano. di Tricase, di Marina Serra e Novaglie.

La costa jonica. Santa Maria di Leuca si trova pro­prio tra i due mari, a 800 Km dall'Africa. Doppiata Punta Ristola, il paesaggio cambia sensibilmente. Alla costa alta e selvaggia subentrano scogliere più basse e distese di sabbia, terre rosse e vigne, interrotte da torri cinquecentesche: Torre S. Gregorio, Torre Vado Torre Pali, Torre Mozza e Torre San Giovanni, Torre Suda, e Torre Pizzo. Da una fortificazione all'altra si arriva a Gallipoli, con il Castello circondato da alte mura, la Cattedrale dedicata a S. Agata con la facciata barocca, la fontana greco-romana e i palazzi signorili. Di fronte si staglia l'isola S. Andrea, con il suo faro.
Leggi anche: Alla scoperta dei piatti tipici salentini [Infografica].
Lasciando Gallipoli e superate altre splendide località si incontra Santa Maria al Bagno - famosa per le sue terme e per il porto romano - e Santa Caterina, pro­tetta dalla Torre dell'Alto che la domina dal Dirupo della Dannata e dall'omonima torre del XVII secolo. È notevole in questa zona il Parco naturalistico di Porto Selvaggio, con la Grotta del Capelvenere e la Grotta di Uluzzo. Si arriva cosi a Porto Cesareo, ai confini del Salente, con i suoi 17 chilometri di spiagge affacciate su un arcipelago di isolotti, tra cui il più noto è l'Isola dei Conigli.

mezzo di trasporto fino a quando, diventati troppo vecchi per lavorare, servivano come alimento. Nonostante la povertà di ingredienti la cucina salen-tina è ricca di fantasia. Con le interiora di agnello, ad esempio, si realizzano involtini dal sapore deciso e prelibato. Una parte della pasta cucinata con i legumi viene fritta in olio d'oliva per dare al piatto un gusto più accattivante e una consistenza croccante.

Le spezie della macchia mediterranea sono molto uti­lizzate per insaporire le preparazioni: salvia, rosma­rino, timo, maggiorana e menta. La fantasia domina soprattutto nei dolci che risentono del­l'influenza del mondo orientale, bizantina e araba. Mandorle, miele e cannella ne sono la testimonianza.

NEL PIATTO.
La cucina salentina si basa su ingredienti poveri. Farine poco raffinate e d'orzo. Verdure colti­vate e selvatiche e altri prodotti della terra, come le lumache. Pesce azzurro, oggi rivalutato ma un tempo l'unico che la popolazione poteva permet­tersi. Tradizionalmente sono scarsi i piatti a base di carne, troppo costosa per i contadini.
Leggi anche: Il Salento è una penisola ricca non soltanto di bellezze naturali, di splendidi mari e di cultura, ma anche di una lunga tradizione culinaria.
La carne di cavallo un tempo era l'unica diffusa in quanto questi animali erano usati per i lavori nei campi e come mezzo di trasporto fino a quando, diventati troppo vecchi per lavorare, servivano come alimento. Nonostante la povertà di ingredienti la cucina salentina è ricca di fantasia. Con le interiora di agnello, ad esempio, si realizzano involtini dal sapore deciso e prelibato. Una parte della pasta cucinata con i legumi viene fritta in olio d'oliva per dare al piatto un gusto più accattivante e una consistenza croccante.

Le spezie della macchia mediterranea sono molto uti­lizzate per insaporire le preparazioni: salvia, rosma­rino, timo, maggiorana e menta. La fantasia domina soprattutto nei dolci che risentono dell'influenza del mondo orientale, bizantina e araba.Mandorle, miele e cannella ne sono la testimonianza.



Se ti è piaciuto l'articolo , iscriviti al feed cliccando sull'immagine sottostante per tenerti sempre aggiornato sui nuovi contenuti del blog:

2 commenti:

  1. Un posto incantevole dove trascorrere le vacanze e avere un po di pace (non agosto) tranquillo e non trafficato senza confusione dettata da negozi o locali notturni. Consigliato a chi vuole mare stupendo e riposo.

    RispondiElimina

Ultimi posts pubblicati

Recent Posts Widget