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mercoledì 8 febbraio 2012

Natura protagonista: biodiversità nelle aree protette della Liguria.

liguriaSolo in pochi sono a conoscenza dei tanti primati naturalistici che la Liguria può annoverare, soprattutto nell’ambito dei 36.000 ettari tutelati dai Parchi e dalle Aree Protette, quasi il 7% del territorio regionale.
In Liguria, nello stesso fazzoletto di terra, si possono scoprire specie botaniche normalmente presenti ad alte quote assieme ad altre consuete delle sponde africane.
liguria1 Non c’è quindi da stupirsi se nelle crepe calcaree del monte Pietravecchia si è testimoni della coesistenza del timo, pianta tipicamente mediterranea (che tocca la sua massima quota nelle Alpi Liguri), con la sassifraga a foglie opposte (Saxifraga oppositifolia), specie che si spinge a Nord fino all’83° parallelo.
Come non bisogna sorprendersi se i ciuffi bianchi della sassifraga spatolata (Saxifraga cochlearis) impreziosiscono le Alpi Liguri, prossime a diventare Parco, e al tempo stesso le rupi di conglomerato del promontorio di Portofino, rarità della quale va orgoglioso il Parco regionale di Portofino (superf. 1056 ha), che, tra l’altro, conserva uno dei miglior esempi di macchia mediterranea ligure, insieme alle due isole delle riserve naturali regionali di Bergeggi (superf. 8 ha) e della Gallinara (superf. 11 ha).
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La pianta del litorale ligure che incuriosisce più di tutte è forse l’euforbia arborea (Euphorbia dendroides), poiché, contrariamente agli altri vegetali, fiorisce in pieno inverno mentre d’estate, per combattere la disidratazione, cade in “letargo” assumendo un aspetto quasi scheletrico. Là si ritrova lungo l’assolata costa ligure tutelata in parte dal Parco regionale di Portofino e dal Parco regionale di Portovenere (superf. 279 ha) e dal Parco nazionale delle Cinque Terre (superf. 3859,73 ha).
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La regione annovera anche diversi “relitti glaciali”, sopravvissuti su suoli calcarei oppure serpentinitici. Quest’ultimi sono particolarmente selettivi nei confronti della vegetazione a causa dell’alto contenuto in magnesio delle loro rocce metamorfiche scure, tanto che solo poche specie li prediligono o ne sono tolleranti; altre poco competitive vi trovano “rifugio” come la dafna odorosa (Daphne cneorum), eletta con i suoi quattro petali a simbolo del Parco regionale del Beigua (superf. 8.715 ha).
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Microclimi freddi e nebbie, tipici delle dorsali montuose, favoriscono la sopravvivenza di “relitti glaciali” come l’astro alpino (Aster alpinus), la viola biflora (Viola biflora) e l’adenostile alpina (Adenostyles alpina), mentre nelle zone umide di torbiere e laghetti vegetano i pennacchi (Eriophorum), la calta (Caltha palustris) e la drosera (Drosera rotundifolia), piantina insettivora che si ritrova soprattutto nella torbiera del Laione (presso l’altipiano del Beigua) e nella Riserva Naturale Orientata delle Agoraie e del Moggetto, ospitata nel Parco regionale dell’Aveto (superf. 3018 ha).
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Splendide fioriture si possono osservare in tutta la regione ma il primato spetta al Parco regionale dell’Antola (superf. 1086 ha), grazie alle estese tavolazze di colori che si ammirano sui prati di crinale, dove si distinguono arnica (Arnica montana), orchidee (Dactylorhiza sambucina), botton d’oro (Trollius europaeus) e, soprattutto, narcisi (Narcissus poeticus).

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Non mancano in Liguria aspetti di vegetazione fluviale dove è il Parco regionale di Montemarcello-Magra (superf. 4320,8 ha) ad esserne il rappresentante più accreditato: accanto a lembi di vegetazione ripariale a canne, salici e ontani, sopravvivono frammenti di zone umide, con piante acquatiche non presenti altrove in Liguria e rare anche sul territorio nazionale: ninfee, idrocaridi, sagittarie e utricularie. Terminiamo questa veloce panoramica a 360 gradi sulla flora ligure con specie pioniere come il timo, la cannella argentea (Achnatherum calamagrostis) e la saponaria rossa (Saponaria ocymoides) che, nonostante l’incoerenza del substrato, riescono a colonizzare i sinuosi e morbidi calanchi della val Bormida, che ospita le aree protette delle Bormide savonesi (Ufficio Parchi ed Aree Protette Provincia di Savona) e il Parco regionale di Piana Crixia (superf. 794 ha) e il Parco regionale di Piana Crixia Bric Tana (superf. 169,50 ha).
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BIODIVERSITA’ ANIMALI.
Anche nell’ambito della fauna, come già visto per la flora, in Liguria possono convivere specie nordiche con altre tipicamente mediterranee. Si può penetrare nei boschi per scoprirvi il capriolo, soprattutto alle prime ore del mattino e nel tardo pomeriggio, quando si prodiga in inseguimenti mozzafiato. Si può udire il particolare bramito del daino che riecheggia nelle alte valli del Trebbia (Parco dell’Antola) o in quelle del Savonese. Ma questi ungulati non sono gli unici animali ad abitare la foresta: comuni sono anche il cinghiale e il tasso, mentre quasi remota è la speranza d’incontrare l’ineffabile puzzola.
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Grazie a loro, inconsapevoli vittime, anche il lupo ha fatto la sua ricomparsa nelle valli interne dell’Appennino, nascosto nella penombra delle faggete dell’Aveto, dell’Antola e del Gottero.
A ponente, camminando sulle pietraie delle Alpi Liguri, si può sentire l’acuto fischio della marmotta, simpatico roditore che è facile scorgere grazie alla sua innata curiosità. Se poi si individua il punto da dove proviene il rumore di pietre smosse si può scorgere il timido camoscio in fuga. Dalla terra al cielo, senza volare con la fantasia, è possibile ammirare le evoluzioni del magnifico falco pellegrino, tornato a nidificare tanto sulle falesie costiere che sulle pareti rocciose dell’interno; oppure le suggestive planate dell’aquila reale, possente nei suoi due metri di apertura alare, e del biancone, rapace migratore specializzato nella cattura di rettili. Anche tra quest’ultimi, ingiustamente trascurati se non addirittura invisi dagli escursionisti, si registrano specie interessanti, come la lucertola ocellata, non fosse altro che per i suoi 60 e più centimetri di lunghezza, e tra i serpenti il còlubro lacertino, predatore di altri rettili; la natrice tassellata che si nutre di pesci; la natrice viperina, specializzata nella cattura degli anfibi e delle loro larve.
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Gli anfibi sono sensibili alle alterazioni ambientali e all’inquinamento, ma in Liguria la famiglia è ben rappresentata, seppure passi quasi inosservata ai non addetti ai lavori. Eppure molte specie presentano particolarità davvero uniche, come il geotritone, vertebrato che respira attraverso la pelle e che, pur essendo un anfibio, non ha un ottimo rapporto con l’acqua. Oppure i tritoni che quando sono “in amore” sfoggiano forme e colori splendidi (il piccolo tritone punteggiato italiano, il grande tritone crestato italiano, il vivace tritone appenninico). Come non citare poi la rana temporaria, presente in Liguria con popolazioni relitte che testimoniano le avvenute epoche glaciali, ed hanno particolare consistenza nelle torbiere della val d’Aveto. La rana appenninica è decisamente più diffusa, come anche la salamandrina dagli occhiali. L’ambiente acquatico è comune anche alla avifauna, in particolare nel Parco naturale di Montemarcello-Magra, vero paradiso dei birdwatchers, dove si può osservare buona parte delle specie di uccelli che transitano e si riproducono in Italia. Se poi aveta la fortuna di immortalare con la reflex il piccolo e coloratissimo martin pescatore…

IL SISTEMA DELLE AREE PROTETTE REGIONALE.
È attualmente costituito da un Parco nazionale (Cinque Terre), otto Parchi naturali regionali, di cui cinque gestiti da Enti parco (Antola, Aveto, Beigua, Montemarcello-Magra, Portofino), tre dai singoli Comuni interessati (Bric Tana, Piana Crixia, Porto Venere), tre Riserve naturali regionali (Bergeggi, Gallinara, Rio Torsero), un Giardino botanico regionale (Hanbury) e un Giardino botanico provinciale (Pratorondanino/GE). Il Sistema è integrato da due Aree Marine protette statali (Cinque Terre e Portofino), due in corso di istituzione (Bergeggi e Gallinara), e dalle estensioni a mare di due aree protette regionali (Giardini Botanici Hanbury e Porto Venere).
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L’Alta Via dei Monti Liguri rappresenta poi l’asse portante del sistema di infrastrutturazione ambientale e di fruizione della Regione. Inoltre, si aggiunge un Sistema di aree protette provinciali progettato dalla Provincia di Savona, mentre si sta riprendendo con la Provincia di Imperia, il percorso per l’istituzione del Parco naturale regionale delle Alpi Liguri. La salvaguardia del restante territorio regionale di rilevante pregio naturalistico è affidata al regime di conservazione del Piano Territoriale di Coordinamento Paesistico e alla “Rete Natura 2000”, esteso sistema di pSIC (proposti Siti di Importanza Comunitaria) e ZPS (Zone di Protezione Speciale).

NATURA PROTAGONISTA.

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Il fascino della scoperta continua in quella Liguria dai mille volti, soffermandosi questa volta alla straordinaria varietà naturalistica dei Parchi e delle Aree Protette, che registrano nell’arco di pochi chilometri, coste ancora ricoperte dalla macchia mediterranea e montagne già appartenenti, per flora e fauna, agli ecosistemi alpini.



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1 commento:

  1. La Liguria è meravigliosa tantissimi i posti c'è l'imbarazzo della scelta, Ponente, Levante, Entroterra chi più ne ha più ne metta. Clicca qui portale dedicato all'Italia in inglese dove troverai tanta informazione utile oltre i soliti circuiti turistici.

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