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martedì 21 agosto 2012

Umbria, lo spettacolo della Natura (quarta parte).

umbria-cartinaIncastonata come una pietra nel cuore verde dell’Italia, l’Umbria è il luogo ideale per chi ama stare a contatto con la natura e, attraverso itinerari cicloturistici, scoprire boschi, castelli, santuari e perché no, Assisi, Spello fino alle pendici del Monte Subasio in mountain bike.

Un percorso di diversa natura, invece, è quello che lega l’uomo al suo territorio; sono famose le “strade del vino” che appagano i cinque sensi attraverso un itinerario fatto di natura, sapori e memoria di un tempo passato. Oltre alla degustazione dei vini, vivono in questi centri, tradizioni enogastronomiche ed artigianali, botteghe artigiane della ceramica, del vetro, del legno tipica espressione di una cultura tradizionale di origini antiche. Anche l’andar per frantoi è legato alla cultura dell’olio, un fiore all’occhiello di tutte le aziende, consorzi oleifici che hanno permesso di ottenere l’olio DOP Umbria.

Sistemi naturalistici.

I tavolati vulcanici.
umbria tavolati vulcanici
Comprendono una limitata porzione del territorio dell'Umbria sud-occidentale, corrispondente a parte dell'Orvietano, interessata dalla presenza di formazioni rocciose ignee originatesi.
 
Ambiente e geo-morfologia.
Comprendono una limitata porzione del territorio dell'Umbria sud-occidentale, corrispondente a parte dell'Orvietano, interessata dalla presenza di formazioni rocciose ignee originatesi, nel corso del Pleistocene, a causa dell'intensa attività del Distretto Vulcanico Vulsino, nell'Alto Lazio attuale. Tali formazioni rocciose sono essenzialmente costituite da tufi e colate piroclastiche e laviche che rappresentano i più vasti affioramenti di materiali vulcanici dell'intera Umbria.

L'aspetto generale del territorio si presenta come un insieme di tavolati tufacei, che raggiungono quote comprese tra 300 e 600 m, spesso nettamente separati da strette valli scavate da vari corsi d'acqua.

Vegetazione.
umbria vegetazione
Le formazioni vegetali naturali, rientranti nei piani bioclimatici Basso-Collinare, Alto-Collinare ed in piccola parte Collinare Submediterraneo, sono costituite da boschi di caducifoglie semimesofile e subacidofile, a prevalenza di Cerro (Quercus cerris) a cui si associano sovente la Rovere (Quercus petraea), l'Acero d'Ungheria (Acer obtusatum), il Ciliegio selvatico (Prunus avium) ed il Carpino bianco (Carpinus betulus). Nei versanti più caldi e soleggiati sono presenti formazioni termofile di sclerofille sempreverdi di origine mediterranea dominate dal Leccio (Quercus ilex).che tende ad occupare i bordi dei valloni esposti a sud.

La difficile accessibilità di alcuni settori di questi tavolati tufacei, principalmente lungo i bordi delle "rupi", ha garantito nel tempo un discreto livello di conservazione di tali formazioni vegetali che, invece, nelle parti più pianeggianti e dolci sono state in gran parte sostituite da pascoli e colture agrarie. Un notevole interesse ecologico rivestono i vasti arbusteti, soprattutto costituiti da Prugnolo (Prunus spinosa) e Biancospino (Crataegus monogyna), che ammantando ampie superfici di pascoli abbandonati offrono cibo e rifugio ad innumerevoli animali, principalmente insetti, rettili, uccelli e piccoli mammiferi selvatici. L'intero territorio compreso presenta forti affinità paesaggistiche ed ambientali con gran parte dell'Alto Lazio e della Toscana Meridionale confinante con le quali condivide parte di quei cosiddetti "Paesaggi del Tufo", così tanto caratteristici dell'antica Tuscia.
--> I rilievi basso-collinari argillosa e sabbioso-argillosa.
umbria I rilievi basso-collinari argillosa e sabbioso-argillosa.
Comprendono alcune aree dell'Umbria Sud-Occidentale, dai dintorni di Allerona sino ad Otricoli caratterizzate da substrati argillosi e sabbioso-argillosi di origine marina e riferibili al Pliocene.

Ambiente e geo-morfologia. 

Comprendono alcune aree dell'Umbria Sud-Occidentale, dai dintorni di Allerona sino ad Otricoli caratterizzate da substrati argillosi e sabbioso-argillosi di origine marina e riferibili al Pliocene.
Si tratta di un territorio prevalentemente collinare, caratterizzato da morfologie molto dolci, solo in limitate zone movimentate da profondi canaloni incisi da piccoli corsi d'acqua di natura torrentizia. Le altitudini massime raggiunte da tali rilievi collinari raramente superano i 500 m di quota.

Vegetazione e fossili. Le formazioni vegetali naturali di questa unità, rientranti nei piani bioclimatici Collinare Submediterraneo e Basso-Collinare, sono principalmente costituite da boschi sempreverdi di Leccio (Quercus ilex) nei settori più caldi ed aridi, spesso lungo i bordi superiori dei canaloni, e da boschi radi di Roverella (Quercus pubescens) diffusi soprattutto sui versanti più dolci e nelle aree sommitali dei bassi rilievi. Nelle zone più fresche ed umide, sovente all'interno delle vallecole, sono anche presenti boschi di Carpino nero (Ostrya carpinifolia) e Orniello (Fraxinus ornus).
umbria fossili
Tali formazioni boschive hanno profondamente subito l'impatto di millenarie attività antropiche e si presentano generalmente ridotti a cedui, spesso piuttosto degradati e dispersi tra vasti spazi occupati da pascoli e colture agrarie. Solamente nelle località più acclivi e di difficile accesso, come lungo i canaloni, sopravvivono lembi di boschi con un elevato livello di naturalità ed ancora in grado di offrire cibo e rifugio a non poche specie di animali selvatici, soprattutto uccelli. L'insieme di questi frammenti di natura meno alterati, ormai relegati ai più aspri canaloni, e le ampie superfici collinari dove si alternano boschetti, vigneti, oliveti, colture cerealicole, spesso punteggiati da antichi borghi, pievi, castelli, casali rurali, compone una realtà paesaggistica complessa e articolata di particolare fascino e di grande suggestione.

Fascino ancor di più esaltato dalla diffusa presenza di forme fossili, soprattutto molluschi, nei sedimenti affioranti per gran parte del territorio, vere e proprie testimonianze degli antichi ambienti marini del Pliocene, quando le acque del cosiddetto Paleotirreno, fino a poco oltre 2.000.000 di anni fa, lambivano questi estremi lembi occidentali dell'Umbria.

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