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mercoledì 22 agosto 2012

Umbria, lo spettacolo della Natura (quinta parte).

umbria-cartinaIncastonata come una pietra nel cuore verde dell’Italia, l’Umbria è il luogo ideale per chi ama stare a contatto con la natura e, attraverso itinerari cicloturistici, scoprire boschi, castelli, santuari e perché no, Assisi, Spello fino alle pendici del Monte Subasio in mountain bike.

Un percorso di diversa natura, invece, è quello che lega l’uomo al suo territorio; sono famose le “strade del vino” che appagano i cinque sensi attraverso un itinerario fatto di natura, sapori e memoria di un tempo passato. Oltre alla degustazione dei vini, vivono in questi centri, tradizioni enogastronomiche ed artigianali, botteghe artigiane della ceramica, del vetro, del legno tipica espressione di una cultura tradizionale di origini antiche. Anche l’andar per frantoi è legato alla cultura dell’olio, un fiore all’occhiello di tutte le aziende, consorzi oleifici che hanno permesso di ottenere l’olio DOP Umbria.

Sistemi naturalistici.

Le aree collinari calanchive.
umbria Le aree collinari calanchive.
Comprendono limitati settori dell'Umbria Sud-Occidentale, soprattutto tra Allerona, Orvieto, Fabro-Ficulle ed Attigliano e presenta caratteristiche geomorfologiche ed ambientali del tutto particolari

Ambiente e geomorfologia. Comprende limitati settori dell'Umbria Sud-Occidentale, soprattutto tra Allerona, Orvieto, Fabro-Ficulle ed Attigliano e presenta caratteristiche geomorfologiche ed ambientali del tutto particolari, uniche nell'ambito del territorio umbro e strettamente affini a realtà paesaggistiche dell'Alto Lazio e della Toscana, da Civita di Bagnoregio, attraverso le "Crete Senesi", sino ai calanchi di Volterra. I caratteri generali di tali territori sono segnati da rilievi collinari costituiti da argille grigio-azzurre e argille-sabbiose di origine marina e riferibili al Pliocene, profondamente incisi da stretti ed aspri valloni e movimentati da un complesso ed articolato insieme di calanchi, con tanto di sottili e affilate creste, guglie, groppe, dossi accidentati. Un paesaggio caotico, continuamente soggetto all'azione dei fenomeni erosivi ed in continua evoluzione, di grande fascino e di particolare suggestione.

Vegetazione.
umbria_cascata_marmore
Le formazioni vegetali che lo caratterizzano, rientranti nei piani bioclimatici Collinare Submediterraneo e Basso-Collinare, sono limitate a boschetti di caducifoglie termo-xerofile, prevalentemente di Roverella (Quercus pubescens) lungo i dossi sommitali più dolci, e di sclerofille sempreverdi dominate dal Leccio (Quercus ilex) sui versanti più caldi ed aridi e sui bordi superiori dei canaloni. Queste ridotte formazioni boschive compongono, nelle zone calanchive, un articolato mosaico con aree quasi del tutto prive di vegetazione o colonizzate da poche specie di piante pioniere, in grado di svilupparsi in condizioni ambientali particolarmente aspre come quelle offerte dai terreni argillosi e sabbiosi, aridi ed in costante trasformazione.
 
Sulle creste dei calanchi, sui circhi sommitali e nelle aree meno acclivi sono invece presenti densi arbusteti costituiti prevalentemente da Ginestra odorosa (Spartium junceum) che offrono, oltreché una buona protezione ai friabili terreni ed una fonte di nutrimento e rifugio a vari piccoli animali selvatici, delle splendide fioriture primaverili di grande attrazione per tutti gli amanti della natura. Alla base di molti calanchi, nelle zone di accumulo delle colate argillose e di prolungato ristagno d'acqua, si sviluppano formazioni erbacee a Canna del Reno (Arundo pliniana) che tendono a risalire nelle vallecole, strette tra le creste ed i pinnacoli, rafforzando la già particolare suggestione dei luoghi che, soprattutto nelle giornate leggermente nebbiose autunnali, acquisiscono connotati quasi fiabeschi.
Il senso di "selvatico", l'asprezza, la desolazione (secondo criteri del tutto umani) che promanano da questi ambienti del tutto particolari, spesso incastonati in dolci, sereni ed "addomesticati" paesaggi collinari, rendono le formazioni calanchive realtà assolutamente uniche ed affascinanti, veri e propri Wild Spot immersi nell'Umbria rurale.

I rilievi vulcanici di San Venanzo.
umbria MacinaVenanzite
Interessano una ridottissima superficie del territorio umbro, limitata al piccolo centro abitato di San Venanzo (TR) ed ai suoi immediati dintorni.

Interessano una ridottissima superficie del territorio umbro, limitata al piccolo centro abitato di San Venanzo (TR) ed ai suoi immediati dintorni.

Tale area é caratterizzata dalla presenza di strutture e formazioni rocciose di origine vulcanica di rilevantissimo interesse scientifico, note ormai a livello internazionale per la loro peculiarità. Si tratta di un insieme di piccoli apparati vulcanici, originatisi circa 250.000 anni fa, che nel corso della loro brevissima attività eruttiva emisero prodotti di particolare interesse petrografico. Tra questi la "Venanzite", una roccia ignea che presenta caratteristiche chimiche assolutamente originali, e rilevabile esclusivamente nel territorio di San Venanzo (da cui il nome attribuitogli).

Con lo scopo di valorizzare questo insolito ed unico paesaggio geologico, sono stati recentemente istituiti dalle locali Amministrazioni competenti, un Museo Vulcanologico, allestito in un edificio del centro di San Venanzo, ed un Percorso Didattico che si snoda tra le più interessanti strutture vulcaniche e formazioni rocciose del territorio immediatamente prossimo al nucleo abitato.

Lungo tale percorso sono anche osservabili lembi di boschi di caducifoglie a prevalenza di Roverella (Quercus pubescens) e Cerro (Quercus cerris), folti arbusteti e piccole aree prative che, in associazione con i complessi rocciosi che costituiscono ciò che rimane degli antichi apparati vulcanici, creano una realtà paesaggistica di grande fascino e suggestione.


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