Il Padule di Fucecchio ha un'estensione di circa 1800 ettari, divisi fra la Provincia di Pistoia e la Provincia di Firenze; se pur ampiamente ridotto rispetto all'antico lago-padule che un tempo occupava gran parte della Valdinievole meridionale, rappresenta tutt'ora la più grande palude interna italiana.
Per la tutela delle emergenze naturalistiche, storiche ed ambientali del Padule di Fucecchio, la Provincia di Pistoia e Firenze hanno creato Riserve Naturali su una parte del Bacino palustre.
La Riserva Naturale istituita dall'Amministrazione Provinciale di Pistoia nel 1996 ha una superficie di circa 200 ettari ed è divisa nelle due aree 'Le Morette' e 'La Monaca - Righetti' ; la restante parte del bacino palustre è classificata come Area Contigua.
Nella riserva naturale viene praticata una gestione attiva che comprende il controllo della vegetazione, il recupero ambientale degli specchi d'acqua libera ed opere di manutenzione tese ad incrementare le opportunità di visita.
Storia.
Il Padule, oltre alle ricchezze dei paesaggi e della natura, conserva il fascino delle vicende storiche legate alle grandi famiglie dei Medici e dei Lorena. Qui rimangono tutt'ora significative testimonianze dell'opera dell'uomo, che nel corso dei secoliha plasmato e modificato la struttura stessa dell'area umida: i canali ed il sistema dei porti, segni di antiche ed importanti idrovie; il Ponte Mediceo di Cappiano, fulcro delle attività di regimazione delle acque e della pesca, nonchè importante passaggio sulla Via Francigena; il complesso della fattoria del Capannone, che rappresenta uno dei principali approdi della Valdinievole; gli edifici dell'archeologia industriale come gli essiccatoi del tabacco.
Le lapidi disseminate sui casotti o lungo gli argini raccontano invece una storia più recente: la tragedia del barbaro eccidio perpetrato dai nazisti il 23 agosto 1944. In Padule sono ancora presenti, in forma residuale, attività legate alla lavorazione delle erbe palustri: la raccolta e l'intreccio del 'sarello' e della 'sala' ( per rivestire sedie e fiaschi e per altri oggetti di uso quotidiano ), della 'gaggia' e di altre piante tipiche dell'area umida sono tutt'ora praticate da pochi valenti artigiani.
Flora.
Situato al limite tra la regione peninsulare di clima mediterraneo e quella continentale, il Padule, ospita contemporaneamente piante adatte a climi diversi; nella Paduletta di Ramone, ai margini del bosco di Chiusi, sopravvivono ad esempio il Morso di rana ( Hydrocharis morsus-ranae ) e la Felce reale ( Osmunda regalis ), che sono piante di clima caldo umido, e particolari muschi, chiamati sfagni ( Sphagnum ) più propri di climi freddi del nord e discesi fin qui durante le ultime glaciazioni. Il Bosco stesso costituisce un lembo residuo delle grandi foreste planiziali che dovevano ricoprire tutte le pianure del nostro paese.
In alcune aree del bacino palustre si trovano ancora discrete estensioni della Grande carice ( carex elata ), chiamata localmente 'sarello'; questa pianta di origine nordica si sviluppa in 'gerbi' ( formazioni cespitose ), costituiti da più individui, che assumono l'aspetto caratteristico di isolotti circondati dall'acqua. Oggi purtroppo le grandi carici vengono spesso soppiantate da specie più resistenti come la Cannuccia di Palude ( Phragmites australis ).
Dove gli immensi canneti lasciano spazio alle acque libere, troviamo i 'lamineti', formati da piante con foglie galleggianti, come le grandi Ninfee bianche e gialle, che costituiscono uno degli ultimi rifugi per specie come: il Ninfoide ( Nymphoides peltata ), dai bei fiori gialli; l'Utricolaria o Erba vescia ( Utricularia australis ), pianta 'carnivora' che si nutre di microorganismi acquatici; l'Erba pesce o Salvinia ( Salvinia natans ), piccola felce natante ormai rarissima in Toscana; l'Erba scopina ( Hottonia palustris ), scoperta recentemente nell'area umida. Negli ultimi anni la diffusione di alcune specie animali aliene ha reso particolarmente rare e localizzate queste piante, un tempo ampiamente diffuse nel bacino palustre. Per le caratteristiche della vegetazione e per le peculiarità floristiche, il Padule di Fucecchio è stato inserito nell'elenco dei biotopi di rilevante interesse vegetazionale meritevoli di conservazione in Italia, redatto nel 1979 dalla Società Botanica Italiana.
Fauna.
Il Padule di Fucecchio riveste un ruolo fondamentale nelle rotte migratorie fra la costa tirrenica e l'interno; qui si possono osservare nel corso dell'anno oltre 200 specie di uccelli. L'area palustre offre quindi eccezionali spunti per gli appassionati di birdwatching e fotografia naturalistica, soprattutto durante il passo primaverile. Particolare rilievo naturalistico assumoni gli aironi che costituiscono qui una grande garzaia: una vera e propria città degli aironi con migliaia di uccelli fra genitori, giovani ed immaturi dell'anno precedente. Si tratta della colonia di nidificazione più importante dell' Italia centro-meridionale, sia per il numero delle coppie nidificanti (circa 1000) che per la presenza contemporanea di cinque specie: la Nitticora, la Garzetta, la Sgarza ciuffetto, l'Airone guardabuoi e l'Airone Cenerino. La colonia ospita anche alcune coppie del raro Mignattaio (Plegadis falcinellus).
A titolo di curiosità citiamo anche il Bengalino (Amandava amandava ), un minuscolo passeriforme originario dell'Asia meridionale e sudorientale; nel periodo riproduttivo, i maschi spiccano per i colori accesi che vanno dal rosso fuoco al bordeaux, con appariscenti pois bianchi. Fra i mammiferi, oltre all'invadente Nutria (Myocastor coypus), va ricordato per il suo interesse naturalistico e biogeografico il Topolino delle risaie (Micromys minutus), il più piccolo roditore europeo; la popolazione del Padule di Fucecchio, numerosa e ben acclimatata, si trova al limite meridionale accertato della specie. La microfauna è altrettanto ricca ed importante, anche se meno studiata.
Una pluriennale ricerca del Prof. Arnaldo Bordoni ha permesso di censire oltre 1000 specie di coleotteri: analogamente a quanto già osservato per la flora, anche nel caso dei coleotteri, il Padule rappresenta un'importantissima area di rifugio per molte specie paludicolelegate aclimi freddi, le stesse che si trovano nelle torbiere dell' Europa centro-settentrionale.Da segnalare infine la recente diffusione del Gambero della louisiana (Procambarus clarkii), altra specie 'aliena' introdotta dal continente americano.
Itinerario naturalistico a piedi 'Le Morette'.
Si tratta di un percorso particolarmente adatto agli amanti del birdwatching e dell'osservazione naturalistica. Il punto di partenza è presso il Centro Visite di Castelmartini dove è raccolta una buona documentazione sulla zona umida: una piccola mostra fotografica su flora e fauna, acquari con le specie ittiche più caratteristiche, manufatti realizzati con le erbe palustri ed una fornita biblioteca tematica.
Da qui, seguendo le indicazioni stradali per la Riserva Naturale, si percorre una bella strada panoramica fino al Porto delle Morette dove è opportuno parcheggiare l'auto prima del ponte. Tale porto rappresenta in Padule uno dei pochi casi in cui troviamo una struttura quadrangolare murata su tre lati, a dimostrazione dell'importanza non solo locale dell'approdo. Oltre il Ponte sul Canale del Terzo, inizia l'itinerario a piedi nel bacino palustre. Di fronte a noi, immerso in una pioppeta, il Casotto del Criachi, sul quale una lapide ricorda i caduti dell'eccidio: 175 fra uomini, donne e bambini che furono barbaramente uccisi, in varie aree del Padule, la mattina del 23 agosto 1944.
Costeggiando l'argine del canale, verso nord, troviamo il Pannello esplicativo della Riserva Naturale Provinciale 'Le Morette' ; qui gli interventi di gestione e ripristino ambientale operati dalla provincia di Pistoia hanno ricreato condizioni ambientali favorevoli per la sosta e la nidificazione di numerose specie ornitiche. Proseguendo per qualche centinaio di metri si raggiunge il Casotto Verde ( casotto del Biagiotti ) che è stato trasformato in osservatorio faunistico: attraverso feritoie schermate, si possono osservare i grandi chiari all'interno della riserva, protette sui bordi da estese cinture di canneti. Il periodo migliore per la visita è quello primaverile, da marzo alla prima metà di giugno; durante l'estate si devono privilegiare l'alba o il tramonto, evitando le ore più calde, mentre da settembre a gennaio sono da preferire i giorni di martedì e venerdì ( silenzio venatorio ) dato che la piccola riserva è circondata da aree in cui è consentita la caccia.
Itinerari storico-ambientale (in auto o muntain bike).
Il punto di partenza è presso il Ponte di Cappiano, voluto dal Granduca Cosimo I dei Medici nel 1550 per creare uno sbarramento al libero deflusso delle acque e sfruttare le risorse ittiche del lago così formato. L'edificio, recentemente restaurato, è adibito ad ostello. Da Ponte a Cappiano si raggiunge Fucecchio e da qui si segue la SS 436 in direzione Montecatini. Si gira poi a sinistra, al bivio per Massarella salendo verso il paese; alcune piazzole lungo la strada consentono di ammirare lo splendido panorama che abbraccia gran parte della palude. Massarella mantiene tra le sue attività anche quella legata alla raccolta delle erbe palustri, che da qui vengono inviate in tutta Italia per essere utilizzate in lavorazioni artigianali.
Nella Chiesa Parrocchiale sono visibili i recenti affreschi di Romano Stefanelli ; in particolare la bella 'Crocifissione' ambientata dall' autore proprio nel Padule. Laciato il paese, si gira a destra, dopo qualche chilometro, in via Salanova; alla fine della discesa si può lasciare l'auto e raggiungere a piedi il Porto di Salanova, dove trovano approdo i caratteristici barchini. Più avanti si incrocia una strada sterrata, che costeggia la zona del golfo. In prossimità di un piccolo campo di volo, si gira a destra e si raggiunge di nuovo la strada asfaltata, sull'argine del Canale del Capannone.
Da qui si può proseguire a piedi per visitare, a poche centinaia di metri, l'essiccatoio del tabacco del Piaggione. La coltivazione del tabacco ebbe qui una grande diffusine agli inizi del XX secolo; ne resta oggi la testimonianza nei tre grandi edifici, simili a sperdute cattedrali, di Pratogrande, Piaggione e Fattoria Settepassi, costruiti per seguire le operazioni di essiccazione e stagionatura del tabacco coltivato nei campi adiacenti. In alternativa, si può girare subito sulla sinistra verso il Capannone, complesso architettonico (oggi in stato di grave degrado) che testimonia l'importanza delle vie d'acqua fino al XIX secolo; l'omonimo porto costituiva infatti uno dei principali approdi della Valdinievole. L'itinerario si conclude qui. Dal Capannone è facilmente raggiungibile la località di Anchione e, dopo circa due chilometri, Ponte Buggianese.
Il Centro Visite.
Il Centro di Ricerca, Documentazione e Promozione del Padule di Fucecchio, Associazione ONLUS, composto da rappresentanti di Enti pubblici e di Associazioni interessate alla salvaguardia di questo ambiente, ha lo scopo di promuovere la conservazione e la valorizzazione delle qualità storiche, ambientali e naturalistiche del Padule di Fucecchio e del Lago di Sibolla, come aree umide di interesse nazionale ed internazionale, e di altri ambienti della Toscana settentrionale, con particolare riferimento al Bacino dell'Arno. Il Centro partecipa alla gestione della Riserva Naturale del Padule di Fucecchio, tramite una apposita convenzione stipulata con la provincia di Pistoia, fornendo la propria consulenza tecnico-scientifica su tutti gli interventi manutentivi e di rinaturalizzazione, nonchè per la redazione di materiale scientifico e divulgativo.
Organizza la fruizione dell'area protetta sia a fini didattici che turistici e svolge attività di ricerca e monitoraggio della qualità ambientale, elaborando progetti di studio, conservazione eripristino naturalistico che cionvolgono anche altre aree umide della regione. Per la progettazione e la realizzazione delle attività si avvale di un gruppo di operatori, laureati o esperti negli aspetti naturalistici e storici del territorio, coordinati da un comitato scientifico. Il Centro da un particolare rilievo alle attività di educazione e divulgazione rivolte a tutte le fasce di età, comprendenti anche corsi di educazione permanente e corsi di aggiornamento per insegnanti.
Gestisce il Laboratorio per l'Educazione Ambientale nel Padule di Fucecchio, con sede a Castelmartini, che offre alle scuole ben 17 diversi itinerari didattici, sia di tipo naturalistico che storico-ambientale, sul Padule di Fucecchio e su altri ambienti vicini: lago di Sibolla, Colline delle Cerbaie, Montalbano. Per ogni classe partecipante, sono previsti incontri sul territorio e negli spazi interni attrezzati. Il Centro organizza nache escursioni guidate, rivolte sia alle classi scolastiche che a gruppi di adulti, svolte da Guide Ambientali Escursionistiche riconosciute ai sensi della Legge Regionale 42/200. Info: Centro RDP del Padule di Fucecchio. Tel.: 057384540.
Per la tutela delle emergenze naturalistiche, storiche ed ambientali del Padule di Fucecchio, la Provincia di Pistoia e Firenze hanno creato Riserve Naturali su una parte del Bacino palustre.
La Riserva Naturale istituita dall'Amministrazione Provinciale di Pistoia nel 1996 ha una superficie di circa 200 ettari ed è divisa nelle due aree 'Le Morette' e 'La Monaca - Righetti' ; la restante parte del bacino palustre è classificata come Area Contigua.
Nella riserva naturale viene praticata una gestione attiva che comprende il controllo della vegetazione, il recupero ambientale degli specchi d'acqua libera ed opere di manutenzione tese ad incrementare le opportunità di visita.
Storia.
Il Padule, oltre alle ricchezze dei paesaggi e della natura, conserva il fascino delle vicende storiche legate alle grandi famiglie dei Medici e dei Lorena. Qui rimangono tutt'ora significative testimonianze dell'opera dell'uomo, che nel corso dei secoliha plasmato e modificato la struttura stessa dell'area umida: i canali ed il sistema dei porti, segni di antiche ed importanti idrovie; il Ponte Mediceo di Cappiano, fulcro delle attività di regimazione delle acque e della pesca, nonchè importante passaggio sulla Via Francigena; il complesso della fattoria del Capannone, che rappresenta uno dei principali approdi della Valdinievole; gli edifici dell'archeologia industriale come gli essiccatoi del tabacco.
Le lapidi disseminate sui casotti o lungo gli argini raccontano invece una storia più recente: la tragedia del barbaro eccidio perpetrato dai nazisti il 23 agosto 1944. In Padule sono ancora presenti, in forma residuale, attività legate alla lavorazione delle erbe palustri: la raccolta e l'intreccio del 'sarello' e della 'sala' ( per rivestire sedie e fiaschi e per altri oggetti di uso quotidiano ), della 'gaggia' e di altre piante tipiche dell'area umida sono tutt'ora praticate da pochi valenti artigiani.
Flora.
Situato al limite tra la regione peninsulare di clima mediterraneo e quella continentale, il Padule, ospita contemporaneamente piante adatte a climi diversi; nella Paduletta di Ramone, ai margini del bosco di Chiusi, sopravvivono ad esempio il Morso di rana ( Hydrocharis morsus-ranae ) e la Felce reale ( Osmunda regalis ), che sono piante di clima caldo umido, e particolari muschi, chiamati sfagni ( Sphagnum ) più propri di climi freddi del nord e discesi fin qui durante le ultime glaciazioni. Il Bosco stesso costituisce un lembo residuo delle grandi foreste planiziali che dovevano ricoprire tutte le pianure del nostro paese.
In alcune aree del bacino palustre si trovano ancora discrete estensioni della Grande carice ( carex elata ), chiamata localmente 'sarello'; questa pianta di origine nordica si sviluppa in 'gerbi' ( formazioni cespitose ), costituiti da più individui, che assumono l'aspetto caratteristico di isolotti circondati dall'acqua. Oggi purtroppo le grandi carici vengono spesso soppiantate da specie più resistenti come la Cannuccia di Palude ( Phragmites australis ).
Dove gli immensi canneti lasciano spazio alle acque libere, troviamo i 'lamineti', formati da piante con foglie galleggianti, come le grandi Ninfee bianche e gialle, che costituiscono uno degli ultimi rifugi per specie come: il Ninfoide ( Nymphoides peltata ), dai bei fiori gialli; l'Utricolaria o Erba vescia ( Utricularia australis ), pianta 'carnivora' che si nutre di microorganismi acquatici; l'Erba pesce o Salvinia ( Salvinia natans ), piccola felce natante ormai rarissima in Toscana; l'Erba scopina ( Hottonia palustris ), scoperta recentemente nell'area umida. Negli ultimi anni la diffusione di alcune specie animali aliene ha reso particolarmente rare e localizzate queste piante, un tempo ampiamente diffuse nel bacino palustre. Per le caratteristiche della vegetazione e per le peculiarità floristiche, il Padule di Fucecchio è stato inserito nell'elenco dei biotopi di rilevante interesse vegetazionale meritevoli di conservazione in Italia, redatto nel 1979 dalla Società Botanica Italiana.
Fauna.
Il Padule di Fucecchio riveste un ruolo fondamentale nelle rotte migratorie fra la costa tirrenica e l'interno; qui si possono osservare nel corso dell'anno oltre 200 specie di uccelli. L'area palustre offre quindi eccezionali spunti per gli appassionati di birdwatching e fotografia naturalistica, soprattutto durante il passo primaverile. Particolare rilievo naturalistico assumoni gli aironi che costituiscono qui una grande garzaia: una vera e propria città degli aironi con migliaia di uccelli fra genitori, giovani ed immaturi dell'anno precedente. Si tratta della colonia di nidificazione più importante dell' Italia centro-meridionale, sia per il numero delle coppie nidificanti (circa 1000) che per la presenza contemporanea di cinque specie: la Nitticora, la Garzetta, la Sgarza ciuffetto, l'Airone guardabuoi e l'Airone Cenerino. La colonia ospita anche alcune coppie del raro Mignattaio (Plegadis falcinellus).
A titolo di curiosità citiamo anche il Bengalino (Amandava amandava ), un minuscolo passeriforme originario dell'Asia meridionale e sudorientale; nel periodo riproduttivo, i maschi spiccano per i colori accesi che vanno dal rosso fuoco al bordeaux, con appariscenti pois bianchi. Fra i mammiferi, oltre all'invadente Nutria (Myocastor coypus), va ricordato per il suo interesse naturalistico e biogeografico il Topolino delle risaie (Micromys minutus), il più piccolo roditore europeo; la popolazione del Padule di Fucecchio, numerosa e ben acclimatata, si trova al limite meridionale accertato della specie. La microfauna è altrettanto ricca ed importante, anche se meno studiata.
Una pluriennale ricerca del Prof. Arnaldo Bordoni ha permesso di censire oltre 1000 specie di coleotteri: analogamente a quanto già osservato per la flora, anche nel caso dei coleotteri, il Padule rappresenta un'importantissima area di rifugio per molte specie paludicolelegate aclimi freddi, le stesse che si trovano nelle torbiere dell' Europa centro-settentrionale.Da segnalare infine la recente diffusione del Gambero della louisiana (Procambarus clarkii), altra specie 'aliena' introdotta dal continente americano.
Itinerario naturalistico a piedi 'Le Morette'.
Si tratta di un percorso particolarmente adatto agli amanti del birdwatching e dell'osservazione naturalistica. Il punto di partenza è presso il Centro Visite di Castelmartini dove è raccolta una buona documentazione sulla zona umida: una piccola mostra fotografica su flora e fauna, acquari con le specie ittiche più caratteristiche, manufatti realizzati con le erbe palustri ed una fornita biblioteca tematica.
Da qui, seguendo le indicazioni stradali per la Riserva Naturale, si percorre una bella strada panoramica fino al Porto delle Morette dove è opportuno parcheggiare l'auto prima del ponte. Tale porto rappresenta in Padule uno dei pochi casi in cui troviamo una struttura quadrangolare murata su tre lati, a dimostrazione dell'importanza non solo locale dell'approdo. Oltre il Ponte sul Canale del Terzo, inizia l'itinerario a piedi nel bacino palustre. Di fronte a noi, immerso in una pioppeta, il Casotto del Criachi, sul quale una lapide ricorda i caduti dell'eccidio: 175 fra uomini, donne e bambini che furono barbaramente uccisi, in varie aree del Padule, la mattina del 23 agosto 1944.
Costeggiando l'argine del canale, verso nord, troviamo il Pannello esplicativo della Riserva Naturale Provinciale 'Le Morette' ; qui gli interventi di gestione e ripristino ambientale operati dalla provincia di Pistoia hanno ricreato condizioni ambientali favorevoli per la sosta e la nidificazione di numerose specie ornitiche. Proseguendo per qualche centinaio di metri si raggiunge il Casotto Verde ( casotto del Biagiotti ) che è stato trasformato in osservatorio faunistico: attraverso feritoie schermate, si possono osservare i grandi chiari all'interno della riserva, protette sui bordi da estese cinture di canneti. Il periodo migliore per la visita è quello primaverile, da marzo alla prima metà di giugno; durante l'estate si devono privilegiare l'alba o il tramonto, evitando le ore più calde, mentre da settembre a gennaio sono da preferire i giorni di martedì e venerdì ( silenzio venatorio ) dato che la piccola riserva è circondata da aree in cui è consentita la caccia.
Itinerari storico-ambientale (in auto o muntain bike).
Il punto di partenza è presso il Ponte di Cappiano, voluto dal Granduca Cosimo I dei Medici nel 1550 per creare uno sbarramento al libero deflusso delle acque e sfruttare le risorse ittiche del lago così formato. L'edificio, recentemente restaurato, è adibito ad ostello. Da Ponte a Cappiano si raggiunge Fucecchio e da qui si segue la SS 436 in direzione Montecatini. Si gira poi a sinistra, al bivio per Massarella salendo verso il paese; alcune piazzole lungo la strada consentono di ammirare lo splendido panorama che abbraccia gran parte della palude. Massarella mantiene tra le sue attività anche quella legata alla raccolta delle erbe palustri, che da qui vengono inviate in tutta Italia per essere utilizzate in lavorazioni artigianali.
Nella Chiesa Parrocchiale sono visibili i recenti affreschi di Romano Stefanelli ; in particolare la bella 'Crocifissione' ambientata dall' autore proprio nel Padule. Laciato il paese, si gira a destra, dopo qualche chilometro, in via Salanova; alla fine della discesa si può lasciare l'auto e raggiungere a piedi il Porto di Salanova, dove trovano approdo i caratteristici barchini. Più avanti si incrocia una strada sterrata, che costeggia la zona del golfo. In prossimità di un piccolo campo di volo, si gira a destra e si raggiunge di nuovo la strada asfaltata, sull'argine del Canale del Capannone.
Da qui si può proseguire a piedi per visitare, a poche centinaia di metri, l'essiccatoio del tabacco del Piaggione. La coltivazione del tabacco ebbe qui una grande diffusine agli inizi del XX secolo; ne resta oggi la testimonianza nei tre grandi edifici, simili a sperdute cattedrali, di Pratogrande, Piaggione e Fattoria Settepassi, costruiti per seguire le operazioni di essiccazione e stagionatura del tabacco coltivato nei campi adiacenti. In alternativa, si può girare subito sulla sinistra verso il Capannone, complesso architettonico (oggi in stato di grave degrado) che testimonia l'importanza delle vie d'acqua fino al XIX secolo; l'omonimo porto costituiva infatti uno dei principali approdi della Valdinievole. L'itinerario si conclude qui. Dal Capannone è facilmente raggiungibile la località di Anchione e, dopo circa due chilometri, Ponte Buggianese.
Il Centro Visite.
Il Centro di Ricerca, Documentazione e Promozione del Padule di Fucecchio, Associazione ONLUS, composto da rappresentanti di Enti pubblici e di Associazioni interessate alla salvaguardia di questo ambiente, ha lo scopo di promuovere la conservazione e la valorizzazione delle qualità storiche, ambientali e naturalistiche del Padule di Fucecchio e del Lago di Sibolla, come aree umide di interesse nazionale ed internazionale, e di altri ambienti della Toscana settentrionale, con particolare riferimento al Bacino dell'Arno. Il Centro partecipa alla gestione della Riserva Naturale del Padule di Fucecchio, tramite una apposita convenzione stipulata con la provincia di Pistoia, fornendo la propria consulenza tecnico-scientifica su tutti gli interventi manutentivi e di rinaturalizzazione, nonchè per la redazione di materiale scientifico e divulgativo.
Organizza la fruizione dell'area protetta sia a fini didattici che turistici e svolge attività di ricerca e monitoraggio della qualità ambientale, elaborando progetti di studio, conservazione eripristino naturalistico che cionvolgono anche altre aree umide della regione. Per la progettazione e la realizzazione delle attività si avvale di un gruppo di operatori, laureati o esperti negli aspetti naturalistici e storici del territorio, coordinati da un comitato scientifico. Il Centro da un particolare rilievo alle attività di educazione e divulgazione rivolte a tutte le fasce di età, comprendenti anche corsi di educazione permanente e corsi di aggiornamento per insegnanti.
Gestisce il Laboratorio per l'Educazione Ambientale nel Padule di Fucecchio, con sede a Castelmartini, che offre alle scuole ben 17 diversi itinerari didattici, sia di tipo naturalistico che storico-ambientale, sul Padule di Fucecchio e su altri ambienti vicini: lago di Sibolla, Colline delle Cerbaie, Montalbano. Per ogni classe partecipante, sono previsti incontri sul territorio e negli spazi interni attrezzati. Il Centro organizza nache escursioni guidate, rivolte sia alle classi scolastiche che a gruppi di adulti, svolte da Guide Ambientali Escursionistiche riconosciute ai sensi della Legge Regionale 42/200. Info: Centro RDP del Padule di Fucecchio. Tel.: 057384540.
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