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venerdì 21 maggio 2021

Turismo in Piemonte: Il Gran Bosco di Salbertrand foresta unica nel panorama vegetazionale del Piemonte.

 

Le strade che salgono nel Parco naturale del Gran Bosco sono infatti chiuse al traffico motorizzato già dal fondovalle, e poco più di 1 km di strade secondarie separa il parcheggio di Pinea dalla stazione ferroviaria: quindi l'escursionista che sceglie il treno deve camminare solo 35 minuti in più - tra andata e ritorno - di chi arriva in auto (e con le tariffe dell'autostrada valsusina la scelta del treno risulta anche economicamente interessante...).

L'escursione si svolge nel parco naturale del Gran Bosco di Salbertrand, che è stato istituito nel 1980, dal 2012 fa parte del sistema dei Parchi delle Alpi Cozie, e si estende su 3774 ettari per proteggere il vasto bosco di abeti, larici e pini cembri che ammanta il versante destro della media Valle di Susa camera-2112207 960 720.

Turismo in Piemonte: Il Gran Bosco di Salbertrand.

L'aspetto più interessante del Gran Bosco sono i 700 ettari di foresta mista di abete bianco e abete rosso, unica nel panorama vegetazionale del Piemonte, a cui si unisce l'estrema rarità dell'abete rosso nelle Alpi occidentali. Inoltre alle quote più elevate vi è una notevole presenza di pini cembri.

Disponendo di una sola giornata, si può effettuare da Salbertrand un piacevole itinerario ad anello nel fitto bosco di abeti camera-2112207 960 720 e larici dove è possibile l'avvistamento di caprioli e in autunno si possono sentire i sonori bramiti dei cervi. Il sentiero sale fino a quota 1800, dove si incontra la strada forestale che si snoda quasi in piano nel bosco fino ai pascoli di Montagne Seu, la piccola borgata dove si trova il rifugio Arlaud camera-2112207 960 720. Dopo la sosta per il pranzo o il pic-nic, si scende lungo la mulattiera della Gta, che tocca anche diverse radure dove il panorama si apre sulla valle.

Il rifugio Arlaud.

Il rifugio Arlaud - primo rifugio alpino ad ottenere la certificazione europea Ecolabel - è allestito in una baita ristrutturata con cura dal Parco ed è gestito dal 2002 da Elisa Pecar, che ha scelto coraggiosamente di tenerlo aperto non solo nei mesi estivi, ma anche in tutti i fine settimana delle altre stagioni. Quindi in autunno inoltrato si può cenare e dormire in rifugio, e si ha la possibilità di effettuare escursioni piuttosto lunghe.

Ad esempio, disponendo di un giorno e mezzo, si può estendere l'escursione precedente con un altro anello, raggiungendo la quota più elevata del Parco naturale, i 2615 m del Monte Gran Costa e toccando i diversi ambienti naturali che si succedono su 1600 metri di dislivello. Nel pomeriggio del sabato si sale da Salbertrand al rifugio Arlaud. 

Il giorno successivo si sale ancora tra larici e pini cembri, fino al limite superiore del Gran Bosco e si prosegue per pascoli sulla "strada dei cannoni" fino al crinale che separa la Valle di Susa dalla Val Chisone, con possibili avvistamenti di camosci. Infine con un'ultima breve salita si raggiunge la panoramica cima del Monte Gran Costa, dove si trovano i ruderi di una imponente fortificazione. Quindi si scende lungo il sentiero Gta al rifugio Arlaud, e si continua lungo la Gta fino alla stazione di Salbertrand, effettuando così un mini trekking con 1650 metri di dislivello e un tracciato a forma di 8.

Arrivare in treno.


Si raggiunge la stazione di Salbertrand con la ferrovia che collega la stazione di Torino Porta Nuova a Bardonecchia. Ci sono treni ogni ora nei giorni feriali e ogni 2 ore nei festivi, che da Porta Nuova arrivano a Salbertrand in poco più di un'ora (66-70 min. se puntuali), con un costo di 5,90 € (11,80 € a/r).


Arrivare in auto.


Si percorre la A32 fino all'uscita di Susa e poi la SR 24 che risale la valle fino a Salbertrand: alle prime case si svolta a sinistra in discesa e con un ponte si attraversano ferrovia e Dora Riparia (oppure si esce a Oulx est e si percorre la SR 24 in direzione di Salbertrand, andando a destra al cartello che indica la stazione). Si va a destra su via Rey, si passa sotto l'autostrada e si prosegue su uno sterrato, seguendo i cartelli segnavia e la descrizione dell'itinerario pedonale, fino al parcheggio di Pinea.

L'escursione di giornata.


Usciti dalla stazione di Salbertrand (1000 m) si va a sinistra due volte, prendendo via Arlaud che scavalca la ferrovia e la Dora Riparia e giunge subito a un trivio. Seguendo i cartelli segnavia per Pinea e della Gta, si va a destra su via Rey, si passa sotto l'autostrada, si lascia a sinistra via Fontan (dove c'è la sede del Parco) e si prosegue sullo sterrato verso il bosco. 

Al margine del bosco si lascia a sinistra il sentiero Gta (che si percorrerà al ritorno), poi a destra uno stradello e il Sentiero dei Franchi, arrivando al parcheggio dell'area attrezzata Pinea (1050 m, 0.20 ore; fin qui si arriva anche in auto).

Sulla destra del parcheggio si segue la stradina vietata ai mezzi motorizzati trovando subito un bivio con cartelli camera-2112207 960 720: si va a destra,seguendo la vecchia strada militare per Monfol. 

Dopo 200 metri si trova a sinistra l'inizio del sentiero 1 (detto "tagliacurve"), che si segue salendo a lievi svolte nel fitto bosco di conifere. Il sentiero sfiora 3 tornanti della strada e arriva al viottolo per Bouissoniere: si va a destra e dopo pochi passi si trova la strada militare. Il sentiero incrocia per altre 5 volte questa stradina tagliandone i tornanti e giunge a un bivio: lasciato a destra il ramo per Sersaret, si va diritto in diagonale nella fitta abetaia, giungendo su una pista forestale (1500 m circa, 1.15 ore).

La Fontana del Fanja.


Qui c'è la Fontana del Fanja, a fianco della quale il sentiero 1 sale ripido a lievi svolte tra bosco e radure. Poi la pendenza si addolcisce e il sentiero poggia a sinistra entrando in un valloncello, attraversa un rio e a mezza costa supera altri ruscelli, prosegue con lievi saliscendi e con un paio di svolte confluisce sul viottolo indicato dal segnavia 2 (1790 m). Seguendolo si va in lieve salita e con un'ampia curva a destra si esce sulla stradina camera-2112207 960 720 che collega Montagne Seu a Monfol (1870 m, 1 ora).

Si va a sinistra, percorrendo questa piacevole strada - chiusa al transito dei mezzi non autorizzati - che va in piano per 2 km nel lariceto e poi tra i pascoli, fino a Montagne Seu (1770 m, 0.25 ore).

Nel bel villaggio, con case restaurate e una cappella camera-2112207 960 720, si trova l'antica baita che ospita il rifugio Arlaud, dove si può sostare per il pranzo (indispensabile prenotare).

Tornare a valle.


Per tornare a valle, sulla sinistra del rifugio si trova la mulattiera Gta che scende tra prati e poi nel bosco di conifere, quindi attraversa la radura con i ruderi delle grange Berge o Bercia (1531 m) presso cui si vedono vecchi tralicci in legno della teleferica che in passato permetteva di portare a valle legna e fieno. 

La mulattiera prosegue tra i pascoli, con tratti ancora selciati e altri un po' rovinati, arrivando in vista delle grange d'Himbert (1392 m) che lascia a sinistra. La mulattiera Gta rientra nel bosco camera-2112207 960 720 e va in lieve discesa a mezza costa fino ai ruderi delle grange Pineis, dove svolta a sinistra e scende più decisa nel fitto lariceto. 

Ormai prossimi al fondovalle si lascia a destra il Sentiero dei Franchi e si esce sullo sterrato percorso all'inizio del giro (1054 m, 1.30 ore): andando a sinistra si arriva subito al parcheggio tra gli alberi di Pinea camera-2112207 960 720, mentre chi ha scelto il treno deve andare destra, ripercorrendo a ritroso la strada che porta alla stazione di Salbertrand (0.15 ore).

Fonte.

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