Nelle giornate di sole, anche invernali, è difficile rinunciare ad una scampagnata ad Ostia.
Ai gitanti che, tornando in città , percorrono la Cristoforo Colombo segnaliamo una breve interessante deviazione. Imboccata la strada del ritorno, dopo poche centinaia di metri si può voltare a destra su via della Villa di Plinio. Ne vale la pena.
Il complesso archeologico che si ammira venne rinvenuto nel 1713 e identificato con la villa posseduta da Plinio il Giovane (61 – 114 d. C.).
La Tenuta di Castel Fusano fu poi acquisita, nel 1933, dal Comune di Roma. I resti archeologici indicano una villa di tipo marittimo di notevole estensione, completa di un muro di cinta continuo aperto verso il mare.
Nella struttura è riconoscibile un impianto termale; l’ambiente di maggior interesse presenta una pavimentazione mosaicata in bianco e nero, raffigurante Nettuno con tridente su un carro trainato da due ippocampi tra pesci, crostacei e cavalli marini.
Situato in prossimità del confine tra il parco di Castel Fusano e la tenuta di Castel Porziano, il complesso venne scavato nel 1713. Fu identificato con la villa posseduta in questa zona da Plinio il Giovane (61-114 d.C.), descritta in una lettera da lui indirizzata all’amico Gallo. Sono state datate tre fasi costruttive della villa: la prima è di epoca giulio-claudia, la seconda coincide con l’ingrandimento della villa tra la fine del I e gli inizi del II secolo d.C., mentre la terza è compresa tra l’età di Adriano (117-138 d.C.) e di Antonino Pio (138-161).
La parte più vistosa e meglio conservata della villa, ora distante circa 600 metri dal mare, appartiene al quadriportico cui si accede attraverso un arco in laterizio. Il peristilio, costituito da due giri di colonne, delimitava un giardino con al centro una vasca in parte restaurata. Sulla estremità meridionale del quadriportico è situata, ad una quota più alta, la zona termale, ove nel primo ambiente si conserva un pregevole mosaico in bianco e nero raffigurante Nettuno su un carro trainato da due ippocampi. A sud è visibile una vasca circolare che era destinata al bagno caldo. Ad est del quadriportico, ad una quota più alta, sono visibili i resti imponenti di un edificio identificato con una torre.
Viale della Villa di Plinio
Costi.
Intero: 4,00
Ridotto: 3,00
Sito.web:
www.sovraintendenzaroma.it/i_luoghi/roma_antica/monumenti/villa_cosiddetta_di_plinio
Telefono: prenotazioni 0039 060608 tutti i giorni 9.00-21.00
Orario
Ingresso consentito solo a gruppi accompagnati
Max 30 persone alla volta
con prenotazione obbligatoria allo 060608 (tutti i giorni ore 9.00-21.00).
Ai gitanti che, tornando in città , percorrono la Cristoforo Colombo segnaliamo una breve interessante deviazione. Imboccata la strada del ritorno, dopo poche centinaia di metri si può voltare a destra su via della Villa di Plinio. Ne vale la pena.
Il complesso archeologico che si ammira venne rinvenuto nel 1713 e identificato con la villa posseduta da Plinio il Giovane (61 – 114 d. C.).
La Tenuta di Castel Fusano fu poi acquisita, nel 1933, dal Comune di Roma. I resti archeologici indicano una villa di tipo marittimo di notevole estensione, completa di un muro di cinta continuo aperto verso il mare.
Nella struttura è riconoscibile un impianto termale; l’ambiente di maggior interesse presenta una pavimentazione mosaicata in bianco e nero, raffigurante Nettuno con tridente su un carro trainato da due ippocampi tra pesci, crostacei e cavalli marini.
Situato in prossimità del confine tra il parco di Castel Fusano e la tenuta di Castel Porziano, il complesso venne scavato nel 1713. Fu identificato con la villa posseduta in questa zona da Plinio il Giovane (61-114 d.C.), descritta in una lettera da lui indirizzata all’amico Gallo. Sono state datate tre fasi costruttive della villa: la prima è di epoca giulio-claudia, la seconda coincide con l’ingrandimento della villa tra la fine del I e gli inizi del II secolo d.C., mentre la terza è compresa tra l’età di Adriano (117-138 d.C.) e di Antonino Pio (138-161).
La parte più vistosa e meglio conservata della villa, ora distante circa 600 metri dal mare, appartiene al quadriportico cui si accede attraverso un arco in laterizio. Il peristilio, costituito da due giri di colonne, delimitava un giardino con al centro una vasca in parte restaurata. Sulla estremità meridionale del quadriportico è situata, ad una quota più alta, la zona termale, ove nel primo ambiente si conserva un pregevole mosaico in bianco e nero raffigurante Nettuno su un carro trainato da due ippocampi. A sud è visibile una vasca circolare che era destinata al bagno caldo. Ad est del quadriportico, ad una quota più alta, sono visibili i resti imponenti di un edificio identificato con una torre.
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Viale della Villa di Plinio
Costi.
Intero: 4,00
Ridotto: 3,00
Sito.web:
www.sovraintendenzaroma.it/i_luoghi/roma_antica/monumenti/villa_cosiddetta_di_plinio
Telefono: prenotazioni 0039 060608 tutti i giorni 9.00-21.00
Orario
Ingresso consentito solo a gruppi accompagnati
Max 30 persone alla volta
con prenotazione obbligatoria allo 060608 (tutti i giorni ore 9.00-21.00).
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Calpestando le testimonianze della storia è come se la classe politica, sempre troppo attenta all’immagine, quasi mai alla sostanza nelle piccole realtà quotidiane, calpestasse, oltre ad un bene inestimabile da cui potrebbero scaturire non indifferenti potenzialità economiche (essendo questo per essa l’unico parametro valido per iniziare un’opera di valorizzazione), anche se stessa. In quanto rappresentanza della nazione, che altro non è che un “noi” proiettato nel passato, presente e futuro e reso solido dalla stessa lingua, dalla stessa cultura e dalla stessa storia, la classe politica non può permettersi di trascurare nemmeno uno di questi pilastri, i quali rappresentano il patrimonio. Se ciò avvenisse lo stesso concetto di rappresentanza verrebbe meno, alla luce delle significative inottemperanze nel difendere e preservare ciò che effettivamente la suddetta classe dirigente rappresenta… la nazione.
RispondiEliminaCiao Marisa, grazie del commento.
EliminaÈ di notevole importanza dal punto di vista archeologico, eppure finora non è stata valorizzata per il suo valore storico, anzi negli ultimi dieci anni è stata al centro di indagini per i riti satanici, testimoniati dal rinvenimento di macabri resti di animali sacrificati. Stiamo parlando della villa di Plinio il Giovane, un sito archeologico suggestivo nel cuore della pineta di Castel Fusano, visibile dallesterno percorrendo un ampio viale alberato con panchine, e accanto numerose fontanelle mute da tempo. La villa sarebbe legata alloccultismo, secondo alcuni esperti della materia, quale vertice di un triangolo esoterico i cui lati passano dallantica Lavinio e dalla necropoli di Politorium.