Le Langhe sono una regione storica del Piemonte situata a cavallo delle province di Cuneo e di Asti, confinante con altre regioni storiche del Piemonte, ossia il Monferrato e il Roero e costituita da un esteso sistema collinare definito dal corso dei fiumi Tanaro, Belbo, Bormida di Millesimo e Bormida di Spigno.
Essa si può suddividere in:
Bassa Langa: zona compresa fra il Tanaro a nord e il Belbo a sud, con quote genericamente inferiori ai 600 m; è la zona dell'Albese, dei vini e del tartufo (rinomato il bianco di Alba).
Alta Langa: è la zona al confine con la Liguria, con quote massime sui 750 m e un picco di 896 m nel comune di Mombarcaro; qui dominano i boschi.
Langa Astigiana: zona nel sud della provincia di Asti, con Canelli a nord e il fiume Bormida di Spigno ad est, con un picco di 851 m nel comune di Serole.
Le Langhe. a novembre, si colorano di mille sfumature, rendendo ancora più suggestivo il paesaggio di colline che si susseguono a perdita d'occhio, come onde del mare. Sono da percorrere in lungo e in largo, su e giù, seguendo l'ispirazione del momento.
Ad ogni sosta c'è un castello, una cantina, una trattoria dove fermarsi a mangiare tartufi e i sani cibi della tradizione langarola. Conviene iniziare da Alba, perché è la capitale del tartufo e il cuore di questo territorio. Una visita all'Azienda di promozione turistica (Palazzo dei congressi, piazza Medford, telefono 0173/35833-362806, aperta anche sabato mattina dalle 9 alle 12), è utile per chiedere cartine e materiale informativo.
Alba, un tempo, aveva cento torri. Oggi ne sono rimaste poche, alcune sono state "abbassate" (come recitano i cartelli turistici), altre fanno da cornice alla severa piazza del Duomo che si raggiunge percorrendo via Cavour tra bei palazzi e case fortificate.
La visita del centro storico continua da piazza del Duomo (che in realtà si chiama piazza del Risorgimento) lungo l'antica "via Maestra" (via Vittorio Emanule II), il luogo dello struscio pomeridiano e compendio degli stili architettonici presenti in città: dal medioevale al liberty, dal rinascimentale al barocco. Insemina, tutta la storia di Alba in bella mostra. Al sabato in queste stesse strade c'è il mercato, con le merci più varie: dalle acciughe sotto sale ai vestiti militari (da usare nelle vigne e nei campi). Su tutto, regna il prezioso tartufo bianco (dalle 300 alle SOOmila lire l'etto) con il suo intenso profumo che si espande dal mercato coperto della Maddalena.
Lasciando Alba da piazza Monsignor Grassi e imboccando viale Chera-sca ci si dirige verso Neive percorrendo la scenografica strada panoramica del Barbaresco e del Moscato. Il paesaggio è davvero magnifico per i fila-ri di vite che si rincorrono talmente ordinati da sembrare lì da sempre, nati con la terra, e non dalle mani e dal lavoro dell'uomo.
Neive appare, con il suo nucleo storico, in cima alla collina. Il borgo antico è perfettamente conservato, da percorrere a piedi, cominciando dalla piazzetta dei due Municipi, quello vecchio e quello nuovo, su fino alla parrocchiale tardo barocca e al castello. Anche qui si possono fare acquisti golosi. A pochi chilometri da Neive, Mango, famosa per il suo castello costruito sulle fondamenta di una fortezza del XIII secolo.
Nel '700 i marchesi Busca lo ingentilirono con giardini e piante esotiche. Oggi è famoso soprattutto perché sede dell'Enoteca regionale del Moscato d'Asti e degli Spumanti del Piemonte. Da comprare, oltre ai vini, i torroni, i biscotti di melega, il miele, le grappe. Treiso è un paesino della bassa Langa dove tutti, o quasi, si dedicano alla ricerca dei tartufi. Unica curiosità un campanile ancorato a terra, dal 1862, per evitarne il crollo, ma è un indirizzo prezioso per mangiare bene e bere ancor meglio.
Nei dintorni di Alba, ma verso sud lungo la provinciale per Barolo, ecco Grinzane Cavour. Il nome fa capire subito che la sua storia è legata alla permanza di Ca-millo Benso che ne fu sindaco per 17 anni. Abitava nel castello, splendido e imponente edificio, dedicandosi, tra una passione amorosa e l'altra, alla produzione di grandi vini.
Ancora verso sud, La Morrà. La vista dal borgo spazia su un paesaggio splendido, da ammirare dalla piazza alta. Monforte è l'ultimo contrafforte della Langa del Barolo: un paese con le case antiche come incollate alle pendici del colle. Nel castello, agli inizi dell'anno Mille, si rifugiarono i Catari che, vinti, furono condotti a Milano per scontare sul rogo la loro eresia.
Come si arriva.
Alba si raggiunge da Torino (da cui dista 62 chilometri) con l'autostrada A 21, uscita Asti. Poi si prosegue per chea 30 chilometri lungo la statale 231. Da Milano (166 chilometri) si prende l'A 7 Milano-Genova, ci si immette sulla A 21 all'altezza di Tortona, direzione Alessandria, e si esce ad Asti. Da Genova Vol-tri (146 chilometri), con l'A 26 fino ad Alessandria, quindi di nuovo l'A 21 per Asti.
Essa si può suddividere in:
Bassa Langa: zona compresa fra il Tanaro a nord e il Belbo a sud, con quote genericamente inferiori ai 600 m; è la zona dell'Albese, dei vini e del tartufo (rinomato il bianco di Alba).
Alta Langa: è la zona al confine con la Liguria, con quote massime sui 750 m e un picco di 896 m nel comune di Mombarcaro; qui dominano i boschi.
Langa Astigiana: zona nel sud della provincia di Asti, con Canelli a nord e il fiume Bormida di Spigno ad est, con un picco di 851 m nel comune di Serole.
Le Langhe. a novembre, si colorano di mille sfumature, rendendo ancora più suggestivo il paesaggio di colline che si susseguono a perdita d'occhio, come onde del mare. Sono da percorrere in lungo e in largo, su e giù, seguendo l'ispirazione del momento.
Ad ogni sosta c'è un castello, una cantina, una trattoria dove fermarsi a mangiare tartufi e i sani cibi della tradizione langarola. Conviene iniziare da Alba, perché è la capitale del tartufo e il cuore di questo territorio. Una visita all'Azienda di promozione turistica (Palazzo dei congressi, piazza Medford, telefono 0173/35833-362806, aperta anche sabato mattina dalle 9 alle 12), è utile per chiedere cartine e materiale informativo.
Alba, un tempo, aveva cento torri. Oggi ne sono rimaste poche, alcune sono state "abbassate" (come recitano i cartelli turistici), altre fanno da cornice alla severa piazza del Duomo che si raggiunge percorrendo via Cavour tra bei palazzi e case fortificate.
La visita del centro storico continua da piazza del Duomo (che in realtà si chiama piazza del Risorgimento) lungo l'antica "via Maestra" (via Vittorio Emanule II), il luogo dello struscio pomeridiano e compendio degli stili architettonici presenti in città: dal medioevale al liberty, dal rinascimentale al barocco. Insemina, tutta la storia di Alba in bella mostra. Al sabato in queste stesse strade c'è il mercato, con le merci più varie: dalle acciughe sotto sale ai vestiti militari (da usare nelle vigne e nei campi). Su tutto, regna il prezioso tartufo bianco (dalle 300 alle SOOmila lire l'etto) con il suo intenso profumo che si espande dal mercato coperto della Maddalena.
Lasciando Alba da piazza Monsignor Grassi e imboccando viale Chera-sca ci si dirige verso Neive percorrendo la scenografica strada panoramica del Barbaresco e del Moscato. Il paesaggio è davvero magnifico per i fila-ri di vite che si rincorrono talmente ordinati da sembrare lì da sempre, nati con la terra, e non dalle mani e dal lavoro dell'uomo.
Neive appare, con il suo nucleo storico, in cima alla collina. Il borgo antico è perfettamente conservato, da percorrere a piedi, cominciando dalla piazzetta dei due Municipi, quello vecchio e quello nuovo, su fino alla parrocchiale tardo barocca e al castello. Anche qui si possono fare acquisti golosi. A pochi chilometri da Neive, Mango, famosa per il suo castello costruito sulle fondamenta di una fortezza del XIII secolo.
Nel '700 i marchesi Busca lo ingentilirono con giardini e piante esotiche. Oggi è famoso soprattutto perché sede dell'Enoteca regionale del Moscato d'Asti e degli Spumanti del Piemonte. Da comprare, oltre ai vini, i torroni, i biscotti di melega, il miele, le grappe. Treiso è un paesino della bassa Langa dove tutti, o quasi, si dedicano alla ricerca dei tartufi. Unica curiosità un campanile ancorato a terra, dal 1862, per evitarne il crollo, ma è un indirizzo prezioso per mangiare bene e bere ancor meglio.
Nei dintorni di Alba, ma verso sud lungo la provinciale per Barolo, ecco Grinzane Cavour. Il nome fa capire subito che la sua storia è legata alla permanza di Ca-millo Benso che ne fu sindaco per 17 anni. Abitava nel castello, splendido e imponente edificio, dedicandosi, tra una passione amorosa e l'altra, alla produzione di grandi vini.
Ancora verso sud, La Morrà. La vista dal borgo spazia su un paesaggio splendido, da ammirare dalla piazza alta. Monforte è l'ultimo contrafforte della Langa del Barolo: un paese con le case antiche come incollate alle pendici del colle. Nel castello, agli inizi dell'anno Mille, si rifugiarono i Catari che, vinti, furono condotti a Milano per scontare sul rogo la loro eresia.
Come si arriva.
Alba si raggiunge da Torino (da cui dista 62 chilometri) con l'autostrada A 21, uscita Asti. Poi si prosegue per chea 30 chilometri lungo la statale 231. Da Milano (166 chilometri) si prende l'A 7 Milano-Genova, ci si immette sulla A 21 all'altezza di Tortona, direzione Alessandria, e si esce ad Asti. Da Genova Vol-tri (146 chilometri), con l'A 26 fino ad Alessandria, quindi di nuovo l'A 21 per Asti.
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