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sabato 25 gennaio 2014

La Riserva Naturale Orientata dello Stagnone rappresenta un laboratorio naturale.

Suggestiva e sensuale, la Riserva Naturale Orientata dello Stagnone si estende, entro il territorio di Marsala, per un lungo tratto che va da capo Lylibeo a San Teodoro.

Stiamo parlando di un luogo molto speciale: dal punto di vista zoologico, esso rappresenta un laboratorio naturale in cui nuovi organismi si formano e si evolvono prima di confrontarsi con il mare aperto. Unico ambiente europeo ad avere tale privilegio, merita per questo un rispetto particolare.

Il nome della riserva si riferisce al fatto che l’ampio tratto di mare interessato è separato dal resto del Mediterraneo grazie ad un grande frangiflutti naturale, l’Isola Grande, che rende le sue acque placide e tranquille.

All’interno della laguna è presente un piccolo arcipelago di isolette: isola Grande, Mothia, S. Maria e il piccolo scoglio di Schola, così chiamata per la convinzione popolare che in epoca romana vi fosse una scuola di retorica. Il mare qui si mantiene molto basso tanto che è possibile percorrerlo per lunghi tratti senza che il suo livello superi l’altezza delle ginocchia.

Stagnone_map

Nei suoi punti più profondi l’acqua raggiunge i 3 m. ma da S. Teodoro è anche possibile raggiungere l’Isola Lunga a piedi e fino a qualche decennio fa carretti e cavalli si immergevano in acqua per arrivare fino a Mothia.

D’estate è facile vedervi qualcuno in windserf o in canoa, proprio per il fatto che le acque basse e tranquille garantiscono la totale sicurezza anche per i principianti.

C’è anche chi vi fa il bagno: questo specchio d’acqua, dall’elevata salinità, d’estate si fa piacevolmente calda, con temperature insolite per altre zone del territorio.

Vi basterà guardare lo Stagnone dalla riva per innamorarvene: la strada corre proprio accanto all’acqua ed una passeggiata in bicicletta, o se preferite in auto, vi permetterà di osservare le isole, tutte in bella mostra l’una accanto all’altra, l’acqua bassa e tranquilla, i ciuffi di vegetazione spontanea che crescono qua e là e, infine, le saline con i loro mulini a vento.

stagnone

La Riserva dello Stagnone è infatti un meraviglioso connubio di natura, storia e azione umana che si sono fusi insieme creando un paesaggio unico e mozzafiato. L’isola di Mothia custodisce numerosi reperti archeologici di quell’epoca in cui la sua posizione del Mediterraneo ne aveva fatto un importante scalo commerciale fenicio tanto da nuocere a Dionisio di Siracusa che la distrusse nel 397 a.C.

Le saline sono una delle più antiche e più produttive attività di questa zona a cui la natura ha donato un clima perfetto per raccogliere dalle sue acqua il sale, farlo asciugare con il calore del sole e infine asciugarlo al vento, cosicché ai passanti sia data l’opportunità di godere dello spettacolo di quelle enormi montagne bianche dietro cui va a dormire il sole mentre, appena più in là, fanno capolino le sagome delle piccole isole.

turismo_naturalistico

Ente Gestore: Provincia Regionale di Trapani
Via Vito Carrera 23
Tel: 0923 873678

Come arrivare

In aereo

- Aeroporto Trapani/Birgi “Vincenzo Florio”
- Aeroporto Palermo “Falcone e Borsellino”

vista da Marsala a Trapani

In auto

Percorrere la litoranea Trapani-Marsala - Se si vuole visitare le isole, seguire le indicazione per l’Imbarcadero per Mothia

In barca

Per raggiungere Mothia vi è un apposito servizio più volte al giorno che parte dall’apposito imbarcadero in C/da Spagnola a Marsala.

Saline dello Stagnone MarsalaLa Fauna delle Isole dello Stagnone.

stagnone fauna

Gli uccelli - Quando gli uccelli migratori tornano dall’Africa verso l’Europa approfittano dell’ambiente umido, e quindi ricco di cibo, dello Stagnone per rinfrancarsi un po’. La riserva dello Stagnone e quella delle saline di Trapani e Paceco sono ormai rimaste tra le poche oasi di benessere che si incontrano sul cammino dei Corrieri grandi e piccoli, del Fratino che nasconde le uova fra le foglie di Posidonia, del Cavaliere d’Italia e delle Avocette che qui si riproducono.

Già da luglio lo Stagnone ospita i migratori autunnali: i Chiurli dal becco ricurvo e i Mignattai con il loro piumaggio scuro. Poi con il freddo arrivano stormi di Anatre, con il Falco di palude che li attende in agguato, Moriglioni, Alzavole, Folaghe, Germani reali, Codoni e Marzaiole. Splendida è l’immagine degli Aironi, superbi ed alteri, intenti a cercare del cibo tra le vasche delle saline. Non sarà difficile per voi scorgervi gli Aironi cenerini, le candide Garzette, i Cormorani, le eleganti Spatole che lasceranno lo Stagnone solo in primavera e perfino i Martin Pescatore che quando aprono le ali mostrano tutta la bellezza della livrea celeste. Non mancano nemmeno i Gheppi, famosi per i loro voli in picchiata sulle prede, e il Falco Pescatore, abilissimo nei tuffi in acqua. Gli ambienti litoranei salmastri consentono infine la sopravvivenza di una piccola farfalla, la Licena fenicia.

I pesci - La fauna ittica dello Stagnone è diversa a seconda della zona presa in considerazione. In particolare distinguiamo due aree: la prima, a sud, ha maggiori possibilità di comunicazione con il mare aperto mentre la seconda, a nord, ospita forme di vita più strettamente legate ad ambienti lagunari. E’ per questo che nella prima vivono saraghi, orate e triglie e nella seconda solo pesci più piccoli con ciclo di vita breve.

La Flora delle Isole dello Stagnone.

stagnone flora

La vegetazione spontanea che arricchisce e decora la riserva è piuttosto varia e deve la sua sopravvivenza al moto delle maree grazie al quale sono affievoliti gli effetti della scarsa profondità e delle alte temperature estive che, di per sé, renderebbero impossibile ogni forma di vita animale o vegetale. La sua tutela è di notevole importanza perché si inserisce in un progetto più ampio di salvaguardia di tutto il triangolo fra Trapani, le Egadi e Capo Feto, ovvero la fascia marina in cui è presente la Posedonia oceanica, una palmetta sottomarina che vive solo in acque estremamente pulite. In alcuni tratti, essa forma dei piccoli atolli che ospitano numerose altre popolazioni animali e vegetali. Altre specie di Posedonia si trovano solo in Australia.

Lo Stagnone inoltre possiede una rara particolarità: nelle sue acque stranamente riescono a convivere specie che fuori da qui sarebbero incompatibili, che lotterebbero l’una con l’altra per la sopravvivenza o che semplicemente appartengono a ecosistemi differenti. Le zone con una maggiore salinità ospitano la Suaeda maritima, la Salicornia, la Salsola soda, il Limonio delle saline: tutte specie alofile, capaci grazie a meccanismi fisiologici molto specializzati, di resistere ad elevate concentrazioni di sale.

Su accumuli di Posidonia depositati dal mare lungo le coste si può rinvenire la Calendula maritima, piantina erbacea con capolini gialli presente esclusivamente nella Sicilia occidentale. Dove l’acqua salmastra fa sentire meno i suoi effetti si sviluppano il Giunco e l’Inula. Nelle zone più interne delle isole si sviluppa la macchia mediterranea con specie termofile quali il Lentisco, la Palma nana, il Cisto rosso, l’Asparago pungente.

Sull’Isola Grande e su quella di S. Maria sono stati impiantati alcuni decenni or sono boschetti di Pino d’Aleppo. A Mozia viene ancora coltivata la Vite, e sulla piccolissima Schola è frequente la Ferula, un’alta pianta erbacea con foglie piumose e grossi fiori gialli.

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