A pochi chilometri dalla costa ionica e dalla Sila piccola sorge il capoluogo di regione Catanzaro. Le origine del nome sono controverse: secondo una teoria deriva dal bizantino Catafioron, l’altra sostiene che provenga dal nome di due militari greci Katà e Zaro.
Catanzaro fu fondata dai Bizantini nei sec. IX-X e subì una forte impronta da parte dei greci. Divenne feudo nel periodo medievale e conobbe un periodo di grande splendore nel Rinascimento grazie alla lavorazione artigianale della seta e del velluto.
La peste del 1668 fu causa del decadimento che ebbe fine con l’epoca napoleonica. A causa dei terremoti la città conserva poche testimonianze dei tempi antichi.
Da Vedere: Il Duomo di Catanzaro : La prima costruzione risale al sec. XII , fu riedificata nel sec. XVI per poi essere ristrutturata nel 1600. Dopo la distruzione del terremoto del sec. XVII fu rifatta nel sec.XIX. Da vedere all’interno è la Madonna col Bambino un dipinto del sec. XVI opera di Antonello Gagini da Messina. La Torre Normanna:
La torre, quadrata e merlata è quanto rimane dei resti di un castello normanno. La Villa Trieste: Una costruzione circondata da splendidi giardini con piante rare. All’interno si possono ammirare busti di marmo di personaggi famosi della regione. Il Belvedere:
Punto panoramico in fondo corso Mazzini da cui si gode una vista stupenda sulla valle della Fiumarella e sul Golfo di Squillace. Il Museo Provinciale: Situato nella Villa Comunale raccoglie reperti preistorici e valide collezioni di monete antiche.
Gastronomia e Vini.
Alla base della cucina di Catanzaro troviamo elementi semplici e genuini come l’olio d’oliva, il peperoncino e il pane integrale. Le specialità locali sono la pasta chjna, una pasta ripiena con provola, uova sode, soppressata e condita cona ragù di carne e formaggio grattugiato; la ciambrotta, una pietanza vegetariana a base di pasta asciutta con un condimento di uova fritte e pecorino.
Il piatto più famoso fra i secondi è u murseddu, una focaccia (la pitta) ripienda di sugo di maiale, vitello o frattaglie cucinate con pomodoro e peperoncino abbondante.
Ci sono poi le stigghiole, interiora di capretto, vitello o maiale cucinate con pomodoro, verdure e peperoncino. Da segnalare sono gli insaccati come la “soppressata” ed formaggi fra cui “i butirri” cacio cavallo con l’interno di burro. Dolci caratteristici sono le “crocette”: fichi secchi ripieni di noci, cannella, cedro candito e cotti al forno. I dolci vengono accompagnati dal vino Malvasia locale, mentre fra i vini da pasto segnaliamo i vari vini prodotti nelle colline circostanti.
Come Arrivare.
In auto: Dal versante tirrenico: Autostrada A/3 Salerno-Reggio Calabria fino a Lamezia Terme,poi prendere la “strada dei due mari” per Catanzaro Dal versante Jonico: SS 106 “Jonica”
In treno: Linea Ferroviaria di Lamezia Terme. In aereo: Catanzaro si appoggia agli aeroporti di Lamezia Terme e di Crotone.
Catanzaro fu fondata dai Bizantini nei sec. IX-X e subì una forte impronta da parte dei greci. Divenne feudo nel periodo medievale e conobbe un periodo di grande splendore nel Rinascimento grazie alla lavorazione artigianale della seta e del velluto.
La peste del 1668 fu causa del decadimento che ebbe fine con l’epoca napoleonica. A causa dei terremoti la città conserva poche testimonianze dei tempi antichi.
Da Vedere: Il Duomo di Catanzaro : La prima costruzione risale al sec. XII , fu riedificata nel sec. XVI per poi essere ristrutturata nel 1600. Dopo la distruzione del terremoto del sec. XVII fu rifatta nel sec.XIX. Da vedere all’interno è la Madonna col Bambino un dipinto del sec. XVI opera di Antonello Gagini da Messina. La Torre Normanna:
La torre, quadrata e merlata è quanto rimane dei resti di un castello normanno. La Villa Trieste: Una costruzione circondata da splendidi giardini con piante rare. All’interno si possono ammirare busti di marmo di personaggi famosi della regione. Il Belvedere:
Punto panoramico in fondo corso Mazzini da cui si gode una vista stupenda sulla valle della Fiumarella e sul Golfo di Squillace. Il Museo Provinciale: Situato nella Villa Comunale raccoglie reperti preistorici e valide collezioni di monete antiche.
Gastronomia e Vini.
Alla base della cucina di Catanzaro troviamo elementi semplici e genuini come l’olio d’oliva, il peperoncino e il pane integrale. Le specialità locali sono la pasta chjna, una pasta ripiena con provola, uova sode, soppressata e condita cona ragù di carne e formaggio grattugiato; la ciambrotta, una pietanza vegetariana a base di pasta asciutta con un condimento di uova fritte e pecorino.
Il piatto più famoso fra i secondi è u murseddu, una focaccia (la pitta) ripienda di sugo di maiale, vitello o frattaglie cucinate con pomodoro e peperoncino abbondante.
Ci sono poi le stigghiole, interiora di capretto, vitello o maiale cucinate con pomodoro, verdure e peperoncino. Da segnalare sono gli insaccati come la “soppressata” ed formaggi fra cui “i butirri” cacio cavallo con l’interno di burro. Dolci caratteristici sono le “crocette”: fichi secchi ripieni di noci, cannella, cedro candito e cotti al forno. I dolci vengono accompagnati dal vino Malvasia locale, mentre fra i vini da pasto segnaliamo i vari vini prodotti nelle colline circostanti.
Come Arrivare.
In auto: Dal versante tirrenico: Autostrada A/3 Salerno-Reggio Calabria fino a Lamezia Terme,poi prendere la “strada dei due mari” per Catanzaro Dal versante Jonico: SS 106 “Jonica”
In treno: Linea Ferroviaria di Lamezia Terme. In aereo: Catanzaro si appoggia agli aeroporti di Lamezia Terme e di Crotone.
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